mercoledì 19 novembre 2008

Il polpettone alla Mady maniera...


Oggi mi sono cimentato nell'esecuzione di una ricetta suggerita da Mady su MdR: il suo polpettone.
Riporto pari pari la sua ricetta:

500 gr circa di macinato
200 gr di mortadella
4 salsicce
4 uova intere
mollica di pane bagnata nel latte e strizzata
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale e pepe rosmarino
un bicchiere di vino bianco
olio e burro a occhio
pangrattato
"Con questa dose me ne vengono due e uno lo congelo per la prossima volta Wink e posso cuocerli anche sul fuoco. Se invece lo voglio grande, allora ci metto dentro anche tre uova sode e lo cuocio nel forno. Viene una meraviglia. Dunque, trito la mortadella, col prezzemolo e l'aglio e la impasto con la carne, le salsicce, la mollica, le 4 uova, il prezzemolo, l'aglio, sale e pepe in una ciotolona. Lo lavoro molto, in modo che si compatti bene, poi lo passo nel pangrattato e lo metto in padella con burro, olio, sale, pepe e rosmarino."
Io l'ho cucinato al forno per mezz'ora circa a 170° con un pò di patate novelle, l'ho girato a metà cottura eliminando l'inevitabile "trasudino" di liquido che viene fuori, inoltre non aggiungerei sale all'impasto in quanto gli ingredienti sono già sufficientemente saporiti (mortadella e salsiccie). Per il resto ho seguito le indicazioni di Mady.
Il risultato è ottimo, non si è seccato affatto, molto saporito e buono. Provare per credere!! ;)
Grazie Mady!! Buon appetito!! ;)

lunedì 17 novembre 2008

Solo per giustizia

Raffaele Cantone è un ex pm, ora è entrato in cassazione dopo una brillante carriera e dopo aver passato, tra le altre cose, otto anni alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha scritto questo libro che descrive in parte la sua vita, inevitabilmente legata al suo lavoro ed al posto in cui è nato, è cresciuto ed ha vissuto, ed alcune delle vicende legate alla camorra delle quali si è occupato.
Un libro scritto in prima persona, raccontato come lo racconterebbe un amico che non vediamo da tempo, ci sono infatti salti temporali in avanti e indietro legati ad inevitabili associazioni di idee e di fatti.
Comincia e finisce nell'ufficio all'undicesimo piano della dda nel centro direzionale di Napoli, a due passi da Poggio Reale, dove il magistrato raccoglie negli scatoloni tutte le sue cose ed insieme a questi anche tutti i suoi pensieri con le inevitabili somme da tirare, riflessioni sul sistema giudiziario, di quanto sia difficile (malgrado l'impegno assoluto di molta gente) combattere non soltanto la camorra ma anche la mentalità che la rende prospera.
Una carriera dovuta, oltre alla professionalità e alla preparazione, anche (come spesso ripete l'autore) al caso.
Il libro è stato scritto anche su esortazione ed incoraggiamento di Roberto Saviano (autore di Gomorra) che come dice Cantone ha avuto il merito di cominciare a scalfire le coscienze almeno al livello culturale di chi la camorra la vive e la subisce ogni giorno sulla propria pelle.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, molto confidenziale ed essenziale. Un libro da leggere specie dopo Gomorra perchè permette di leggere alcuni aspetti da un punto di vista differente e se si vuole più "professionale" ma mai noioso.

sabato 15 novembre 2008

Seppioline coi piselli

Tornato a casa tardi, come al solito, mi metto ai fornelli per preparare una cena veloce ma non per questo mediocre. Cavoli mi voglio trattare bene nel mio piccolo, e nel mio piccolo ho preparato in poco tempo questo bel piatto di seppioline coi piselli per placare lo stomaco e rinfrancare lo spirito dopo una lunga giornata di lavoro...
Ho fatto scaldare dell'olio di oliva extra-vergine delle colline Rianesi (ottimo prodotto di alcuni conoscenti che hanno parecchi olivi) ho aggiunto della cipolla bianca tagliata in piccoli pezzetti come piace a me, dopo un paio di minuti ho aggiunto le seppioline ed ho alzato la fiamma.
Cacciano parecchia acqua ed ho atteso che si asciugasse quasi del tutto mescolando di tanto in tanto, ho poi sfumato con del vino bianco e aggiunto infine i pisellini, abbassata la fiamma e coperto, mescolare di nuovo di tanto in tanto.
Terminata la cottura dei pisellini il piatto è pronto ad essere gustato.
n.b. non c'è necessità di aggiungere sale nella maniera più assoluta.
Buon appetito!! :P :D

mercoledì 12 novembre 2008

Orgasmo e Pregiudizio

E' la terza commedia di Ruiz che vedo, la prima fu un paio di anni fa all'Olimpico (teatro) "Ti amo o qualcosa del genere", poi l'anno scorso "Il matrimonio può attendere" e ieri ho aggiunto questa...
Un letto matrimoniale con lenzuola rosse ed un'improbabile bocca stile Rolling Stones (ma senza lingua) al posto della testiera del letto, due comodini con altrettante abat-jour in stile: un cuore rosso ed un rossetto formato gigante, un telefono a forma di mano smaltata, due cuscini con due occhioni... si spegne la luce e si riaccende con i nostri due protagonisti (arrivati al nono anno di repliche di questa commedia) che si confronteranno, tra litigi, provocazioni, tentativi di seduzione, sui temi più attuali dei rapporti tra uomo e donna in una serie di gag e duelli verbali esilaranti e coinvolgenti... I due interpreti sono straodinari e simpaticissimi alle prese con le caricature (ma neanche troppo) di due amici di sesso diverso che di sesso non ne hanno mai fatto e per la prima volta si apprestano a parlarne senza inibizioni e senza maschere. Un tema ricorrente quello dei rapporti tra i sessi nelle commedie di Diego Ruiz che affronta da angolazioni ed in situazioni differenti con lo stesso risultato: far ridere, ed anche stavolta c'è riuscito.
Lo spettacolo sarà replicato fino al 30 novembre per info clicca qui.

lunedì 10 novembre 2008

Il Bar Ferri a Canepina

La prima volta che sono stato in questo posto avevo più o meno 9 mesi di vita…già da prima che nascessi mio nonno intratteneva cordiali rapporti coi proprietari di questo Bar di paese, rapporti nati dalla conoscenza col fratello della sora Mariuccia, che era portinaio del condominio in via delle milizie dove mio nonno era amministratore.
L’idea di cominciare a far mangiare la gente per davvero è stata proprio di mio nonno che, da buonissima forchetta qual’era (buon sangue non mente) suggerì alla sora Mariuccia ed al sor Elio (suo marito) di sfruttare la sua bravura in cucina. Cominciarono così a proporre ai vari camionisti di passaggio, non più i soliti panini farciti, bensì l’ottimo “fieno” (pasta all’uovo sottilissima) fatto rigorosamente a mano dalla signora in questione.
All’epoca il locale era proprio piccolo, la maggior parte del retrobottega era occupato dall’ampia cantina dal quale si cavava il buon vino casereccio servito nei classici quartini, mezzi e litri di vetro da osteria. La cucina si trovava al piano superiore dove gli “ospiti-clienti” di riguardo mangiavano in una saletta alla quale si accedeva attraverso una scala a chiocciola di metallo molto stretta. Io ricordo di averci mangiato una sola volta lassù, le innumerevoli volte seguenti si mangiava al piano “terra” (quello al livello stradale). La volta della “grotta” venne imbiancata e l’ambiente reso più accogliente. Il locale cominciò a prendere un po’ spazio alla cantina e delle panche di legno con delle tavolate molto lunghe comparvero per accogliere gli avventori. Ricordo che da bambino (in estate) spesso venivamo a riempire queste tavolate lunghissime con mio nonno a capotavola e tutti i figli, le nuore,i generi, i nipoti ad animare questa osteria che per tanto tempo ci ha servito le sue bontà, che scendevano precedute dall’inconfondibile odorino di quel sugo (ancora oggi è sempre quello) dalla scala a chiocciola come una manna scende dal cielo… Col passare degli anni il locale è stato “migliorato” sempre di più, la cucina è scesa a prendere definitivamente il posto dell’ultimo spicchio di cantina, la scala a chiocciola è scomparsa…
Mio nonno è morto (ironia della sorte) diabetico ma forse felice di aver sempre ignorato la dieta, anche Elio e Mariuccia molti anni dopo “se so corsi appresso” l’uno a distanza dell’altra di 8 mesi. Rimangono i due figli e le rispettive due famiglie ad accogliere gli avventori, e ci hanno accolti anche ieri in occasione del compleanno di mia madre.
Dopo tanti anni è stato come un deja-vù proustiano, una “ricerca del tempo perduto” che mi ha fatto tornare bambino per il tempo di un piatto di fieno e di cieciliani (maccheroni ai ferri: pasta lunga di acqua e farina fatta a mano “infilzata” dai ferri da calza). Per i secondi la scelta si è ampliata e non ci sono più le lombatine di vitella, le bistecche o il pollo alla diavola cotte direttamente nel caminetto che ancora fa bella mostra di sé nella parte anteriore del locale (quella del bar gelateria per capirci), ma hanno perso tutto il loro fascino ed il loro sapore si è spento insieme al fuoco di quel camino…. Il viaggio alla ricerca del tempo perduto è durato poco, il tempo di quel primo fatto proprio come la sora Mariuccia sapeva fare, e mangiato con il gusto e col “barbozzo” unto di mio nonno….
link al sito

venerdì 7 novembre 2008

Capre e Cavoli

Da tempo volevo provare questo ristorantino in quel di Monteverde, situato nel bivio tra via di Donna Olimpia e Via Vitellia nei pressi di uno degli ingressi di Villa Doria Pamphili, più o meno da quando passandoci per caso un giorno, vidi che aveva preso il posto della Goccia Blu...
L'occasione si è presentata, inaspettatamente, ieri sera.
Il locale è stato ridipinto e di blu resta soltanto la cornice della porta d'ingresso, i divanetti posti nel lato soppalcato del locale e pochi altri dettagli; ora è il bianco candore che ricorda il "vello caprino" che fa da padrone, anche sul tovagliato... C'è anche un piano inferiore che prende luce dalle finestre che danno su via Vitellia, non è quindi da considerarsi un interrato, ed in più c'è un bel bancone del bar.

Veniamo gentilmente accolti ed accompagnati al nostro tavolo nella parte soppalcata, dal primo sguardo al menu saltano subito all'occhio dei prezzi assolutamente abbordabili, la media degli antipasti è sui sette euro, per i primi è intorno agli otto euro mentre per i secondi i dodici... Ci vengono proposti dei piatti fuori menu ma preferiamo degli antipasti e dei primi adocchiati dall'inizio.

Da bere dell'acqua frizzante della "macchinetta" (2,50 euro) ed un calice di Merlot Casale del Giglio (4 euro). Il cesto del pane, oltre al classico casereccio, conteneva anche dei pezzi di focaccia preparati dalla cucina alla cipolla ed al pomodoro, buone entrambe con una preferenza per quella alla cipolla, calde e morbide.
In attesa del nostro ordine ci vengono serviti nell'ordine: dei bicchierini di crema di bufala uno con cipolla l'altro con basilico, originali, e delle "mollichelle" di pane fritte al cacio, divertenti e sapide.


Eccoci agli antipasti: ricottina di capra su vellutata di asparagi e crostini di pane, e sformatino di cavolo romano su pesto di alici. Mi sono piaciuti entrambi sia nella presentazione che nel sapore.

A seguire due primi: tonnarelli alla gricia, e tonnarelli ai funghi porcini con guanciale croccante; nonostante la gricia fosse preparata come da tradizione ho preferito la seconda versione in quanto più delicata nei sapori.

Per concludere abbiamo condiviso un tiramisù espresso delizioso presentato in tazza grande. Prima del tiramisù siamo stati omaggiati di due bicchierini con mousse di cioccolato bianco con banane, aceto balsamico ed una fogliolina di menta, veramente buona.


Il servizio è cortese, la cantina adeguata.
Il sito del ristorante.

sabato 1 novembre 2008

Tropic Thunder

Usualmente al cinema prima della proiezione del film ci sono i vari trailer ed i "prossimamente" che mi piacciono tanto, è infatti grazie al trailer di questo film che sono andato in sala giovedì scorso; in coda alla serie di trailer arrivano tre trailer "fasulli" che sono anche l'inizio di Tropic Thunder, sono gli spezzoni dei film che i nostri tre protagonisti avrebbero interpretato nella finzione del film....si comincia decisamente bene con parodie assolutamente plausibili e mai esagerate come nei film che prendono in giro altri film di genere della serie "scary movies" e compagnia bella. Comincia la storia vera e propria, ci troviamo in Vietnam dove la troupe cerca di girare la trasposizione cinematografica di una biografia di un vecchio reduce rimasto senza mani a causa di un gesto eroico (Nick Nolte)... Il regista ha gravi problemi in quanto ha a che fare con tre "prime donne", le star di turno: l'attore di film d'azione (Stiller), il pluripremiato con oscar (Downey jr) ed il comico tossicodipendente (Black), il produttore da un ultimatum minacciando di chiudere baracca e così una trovata apparentemente geniale del reduce di guerra porta il set in piena giungla dove iniziano i problemi veri. I tre sono affiancati da una guest star, trasformata grazie al trucco per l'occasione, un Tom Cruise assolutamente inedito nei panni del produttore miliardario della pellicola. Bravi tutti nelle loro caratterizzazioni, veramente divertenti con qualche trovata irriverente marchio di fabbrica di Ben Stiller che ha avuto il merito di raccogliere questo bel cast esaltando la bravura e le caratteristiche comiche di ciascuno.